Programma

PROMUOVERE LA SALUTE

L’impianto strategico della legge regionale n.17 del 2014 è coerente con il processo di transizione demografica ed epidemiologica in atto e con la necessità di conciliare le risorse disponibili con i nuovi bisogni sanitari e sociosanitari di una popolazione con tassi crescenti di longevità. La realizzazione della riforma sta procedendo in modo non uniforme nelle varie realtà regionali, tra comprensibili difficoltà e resistenze, com’è inevitabile per processi che, spostando il baricentro del sistema dagli ospedali al territorio, richiedono un cambiamento culturale e un periodo lungo per andare a regime ed essere percepiti in maniera concreta ed efficace.

I Cittadini, che hanno dato un contributo significativo alla stesura ed all’approvazione della legge regionale 17/2014, ritengono che l’impegno per la legislatura 2018-2023 debba essere orientato alla difesa e all’implementazione dei contenuti della legge, al consolidamento della sua applicazione, alla correzione delle criticità che la realtà sta facendo emergere e formulano le seguenti proposte programmatiche:

A LIVELLO DI RICONFIGURAZIONE GENERALE DEL SISTEMA

 Mantenere ed accentuare la centralità del cittadino nell’ottica innanzitutto di conservarne la salute prima di doverne curare la malattia; medicina della salute invece di medicina riparativa;

 Mantenere un rapporto stretto e un confronto continuo del sistema sanità con il mondo del sociale, degli enti locali, delle amministrazioni pubbliche e della sfera imprenditoriale;

 Impegnarsi maggiormente sulla prevenzione primaria (stili di vita sani della popolazione, pratiche vaccinali, salute come obiettivo di tutte le politiche regionali, urbanistiche ed ambientali, del welfare, della viabilità e del trasporto, del commercio e della grande distribuzione, della scuola, della cultura, dello sport);

 Impegnarsi maggiormente sulla medicina anticipatoria e di iniziativa grazie ai programmi regionali di screening (attualmente per neoplasie dell’utero, mammella e colon retto) e al lavoro delle Aggregazioni Funzionali Territoriali della Medicina Generale (AFT) sui fattori di rischio modificabili delle malattie croniche;

 Supportare adeguatamente il settore della prevenzione dal punto di vista dell’assegnazione di risorse economiche secondo il trend già in atto (almeno il 5% delle risorse complessive);

 Perseverare nella progressiva inversione, già in atto, del rapporto di assegnazione delle risorse economiche tra ospedale (55% -> 45%) e territorio (45% -> 55%) con budget mirati sulla base di una precisa mappatura dei bisogni;

 Mantenere perlomeno immodificato il costo complessivo del SSR, come fatto negli ultimi anni, recuperando efficienza ed efficacia grazie alla valutazione delle performance e degli esiti anziché delle prestazioni;

 Migliorare la continuità e la coerenza dei processi e degli obiettivi tra componente politica ed amministrativa regionale;

 Mantenere l’attuale assetto istituzionale del SSR, incrementando il grado di integrazione interna alle aziende;

 Adeguare ai bisogni documentati le risorse umane, proseguendo nel programma di assunzioni già in atto nelle aree infermieristica-ostetrica, riabilitativa, preventiva, tecnico-sanitaria e sociale, in particolare per le necessità del territorio e delle strutture intermedie;

 Incrementare lo sforzo a livello degli organismi nazionali preposti per aumentare la disponibilità di posti nelle scuole di formazione dei Pediatri, Medici di Medicina Generale e Medici di Pronto Soccorso allo scopo di fronteggiare le previste carenze;

A LIVELLO DI RETE OSPEDALIERA

 Realizzare l’obiettivo di avere, nella nostra piccola regione, pochi ospedali di elevata qualità e sicurezza. L’attuale assetto, con 3 presidi ospedalieri HUB, 4 SPOKE e 3 presidi specializzati, oltre agli istituti universitari, va mantenuto;

 Proseguire nel processo, già in atto, di razionalizzazione di ruoli e funzioni delle specifiche strutture, accorpando e/o integrando funzionalmente quelle simili per tipologia di utenza e patologie oggetto di gestione. Una regione come il FVG deve perseguire il disegno di una congrua distribuzione nel suo ambito delle alte specialità medico/chirurgiche (es. centri per la gestione del politraumatizzato, del paziente medico/chirurgico ad altissima intensività, di certe chirurgie specialistiche, dei vari tipi di trapianti, ecc.) per garantire al paziente l’assistenza presso centri di riferimento qualificati da una congrua casistica, certificata da standard internazionali. Questo processo, a regime, assicurerà ai cittadini qualità, sicurezza ed equità delle cure e ne abbatterà la propensione alla fuga verso altre sedi nazionali o estere;

 Incentivare l’organizzazione dipartimentale intra-aziendale ed inter-presidio definendo percorsi preventivi, diagnostici, terapeutici ed assistenziali (PPDTA) che attraversino trasversalmente il contesto ospedaliero e territoriale – reti di patologia -> continuità assistenziale -> qualità assistenziale;

 Prevedere un progressivo passaggio dal modello ospedaliero organizzato per disciplina specialistica, a “silos”, ad una strutturazione per intensità di cura, condizionata dalla instabilità clinica e complessità assistenziale del paziente, che consente al medico di esercitare al meglio ed in diverse piattaforme logistiche le proprie competenze distintive e di valorizzare appieno le competenze di tutte le professioni sanitarie;

 Gestire pazienti acuti e/o complessi con qualità e sicurezza richiede strutture e tecnologie moderne, aggiornate, costose; gli investimenti già previsti in questo settore vanno confermati ed eventualmente integrati, ma sempre a fronte di una precisa analisi e mappatura delle reali esigenze e criticità, e comunque, con una visione strategica dell’intero sistema regionale;

 

Consiglio Regionale FVG - Gruppo CITTADINI- Piazza Oberdan 6 - 34133 Trieste (TS) - Tel 040-3773329 - E-mail: cr.gr.cittadinifvg@regione.fvg.it

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